Osservatorio Aziende in Movimento 2025:

la nuova mappa per Mobility Manager, tra carpooling aziendale e Piano Sociale per il Clima

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Data di pubblicazione: settembre 2025

Per milioni di lavoratori, specialmente nelle aree fuori dai centri abitati, rurali e montane, il pendolarismo extraurbano rappresenta sempre più un tema da considerare, con l’aumento dei costi dei carburanti e la carenza di alternative di trasporto pubblico efficienti che hanno dato vita al fenomeno della povertà di trasporti: una condizione che non solo incide sul bilancio familiare, ma limita le opportunità lavorative e il benessere delle persone. Per le aziende, questo può tradursi anche in difficoltà di attraction e retention dei talenti e in un impatto ambientale non più sostenibile. Si tratta di una situazione che le aziende possono affrontare anche grazie al Mobility Manager, figura strategica chiamata a interpretare il cambiamento e a trasformare le sfide in opportunità concrete per aziende e dipendenti. 
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Dal pendolarismo extraurbano al Piano Sociale per il Clima: la nuova mappa per i Mobility Manager

Proprio in questo contesto, l’Unione Europea sta introducendo il Piano Sociale per il Clima, un fondo da quasi 87 miliardi di euro che, a partire dal 2026, finanzierà misure atte a  garantire una transizione energetica equa e socialmente inclusiva. L’obiettivo è mitigare gli impatti economici del nuovo sistema di tassazione delle emissioni (ETS2) con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione e del tessuto produttivo, tra cui famiglie, microimprese e utenti dei settori dei trasporti e del riscaldamento. Per la prima volta, la lotta alla povertà di trasporti diventa quindi un tema di discussione all’interno delle politiche nazionali, con un impatto diretto sulla mobilità casa-lavoro. La proposta italiana per il Piano Sociale per il Clima, a cui l’Osservatorio Sharing Mobility ha contribuito attivamente, introduce una serie di misure tra cui uno strumento rivoluzionario: “Il Mio Conto Mobilità”. Si tratta di un voucher (stimato tra i 200 e i 300 euro annui) che verrà assegnato ai cittadini residenti in aree soggette a povertà di trasporti.  Il budget personale potrà essere speso liberamente per accedere a un’ampia gamma di servizi di mobilità sostenibile, incluso il carpooling aziendale promosso da Jojob Real Time Carpooling che propone un servizio di carpooling per pendolari e non solo. Jojob è infatti già pronta a integrare “Il Mio Conto Mobilità” direttamente nella propria piattaforma, trasformando un incentivo nazionale in uno strumento semplice e accessibile per i dipendenti e in un vantaggio competitivo per le aziende.

Come evolve il carpooling aziendale in Italia: l’Osservatorio Aziende in Movimento 2025 di Jojob

Proprio in vista di questi cambiamenti, Jojob pubblica il suo nuovo “Osservatorio Aziende in Movimento 2025”, raccontando come sta evolvendo l’utilizzo del carpooling aziendale in Italia. Il carpooling aziendale è infatti una delle soluzioni più efficaci – nonché facilmente applicabili a livello aziendale – che possono promuovere i Mobility Manager. Grazie alla piattaforma e all’app di Jojob, i dipendenti possono infatti condividere il proprio tragitto quotidiano casa-lavoro (ma anche casa-università) con autisti e passeggeri compatibili (colleghi o dipendenti di aziende limitrofe), riducendo il numero di veicoli in circolazione e, di conseguenza, le emissioni di CO2. Inoltre, gli utenti possono quantificare il proprio contributo all’ambiente in termini di riduzione dell’impatto ambientale, risparmio economico e beneficiare di riconoscimenti e premi dedicati. Una soluzione che non richiede nuove infrastrutture e che si integra al trasporto pubblico per chi ha necessità di compiere spostamenti pendolari soprattutto sulle lunghe distanze, ad esempio per raggiungere gli stabilimenti delle aziende, soprattutto se situati fuori dall’ambito urbano.  Il successo di questo modello è testimoniato dai numeri dell’Osservatorio Aziende in Movimento 2025 realizzato da Jojob Real Time Carpooling: nel primo semestre 2025, l’impegno dei pendolari casa-lavoro e casa-università che utilizzano Jojob e hanno condiviso l’auto per gli spostamenti quotidiani ha generato risultati record. Il numero di viaggi condivisi è cresciuto del 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo quota 450.305, un dato che si traduce in 258.383 auto tolte dalle strade. L’impatto ambientale positivo è ancora più marcato: la CO2 risparmiata ha registrato un balzo del 69,5% rispetto al primo semestre 2024, toccando quasi 946 tonnellate non emesse in atmosfera, un peso che potremmo equiparare a quello di 140 elefanti 1. Allo stesso modo, i km evitati grazie alla condivisione dei veicoli sono stati 7.275.286, con un incremento del 70%. Il dato più rilevante per gli utenti, in un contesto di crescente attenzione ai costi, è il risparmio economico diretto. La community di Jojob ha risparmiato complessivamente 1.454.005 euro in spese di trasporto, con una crescita del 70,50%, dimostrando come la sostenibilità possa tradursi anche in un concreto vantaggio economico. 
1 Un elefante africano adulto pesa in media circa 6.800 kg
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Oltre 2.600 aziende scelgono il carpooling aziendale

L’Osservatorio Aziende in Movimento 2025 di Jojob si concentra nel tracciare un quadro delle aziende che scelgono di implementare questa soluzione di mobilità sostenibile.

Nel 2025, sono 2.697 le sedi aziendali servite in Italia e 173.384 i dipendenti coinvolti dalle aziende nel servizio di carpooling aziendale di Jojob. Considerando soltanto i dati delle aziende coinvolte, nel primo semestre 2025 si contano 404.882 viaggi in condivisione, che corrispondono a un risparmio economico per i dipendenti che usufruiscono del servizio pari a 1.408.636 euro e a oltre 917 tonnellate di CO₂ non emessa in atmosfera.

Il carpooling aziendale piace alle PMI

Analizzando la dimensione delle aziende che utilizzano il servizio di carpooling aziendale in Italia, emerge come la condivisione dell’auto per il tragitto casa-lavoro sia una soluzione trasversale, adottata con particolare efficacia specialmente dalle piccole e medie imprese. Le sedi aziendali con un numero di dipendenti compreso tra 100 e 250 rappresentano infatti il cluster più numeroso, costituendo il 48,4% del totale. Seguono le aziende con un organico tra 250 e 500 persone, che pesano per il 22,7%, a dimostrazione di come questa fascia dimensionale riconosca i benefici della mobilità condivisa sia per l’ambiente sia per il benessere dei dipendenti.

Le grandi imprese, con oltre 500 dipendenti per sede, rappresentano complessivamente quasi un terzo del campione (il 29%). Nel dettaglio, il 14% è costituito da sedi con 500-1.000 lavoratori e il 12,2% da quelle con 1.000-2.000 dipendenti. Significativa anche la presenza di grandi poli industriali e direzionali con oltre 2.000 dipendenti (2,7%), a conferma che le pratiche di mobilità sostenibile sono ormai strategiche anche per le realtà aziendali più complesse e strutturate.

Dalla fabbrica alla filiale di banca: i settori delle aziende che si muovono in carpooling

Chi sono i campioni del carpooling aziendale in Italia? L’Osservatorio Aziende in Movimento di Jojob svela un panorama che unisce due anime del tessuto produttivo nazionale: i grandi poli industriali e le reti di servizi capillari. 

A trainare la rivoluzione della mobilità condivisa è infatti il settore metalmeccanico, che si conferma al primo posto per numero di lavoratori coinvolti con il 24,6% del totale. Insieme a logistica (9,9%) e alimentare (8,4%), compone un podio che evidenzia l’impatto decisivo del carpooling per i dipendenti di grandi stabilimenti, spesso difficilmente raggiungibili con i mezzi pubblici. 

Spicca inoltre l’adozione da parte del settore bancario. Pur rappresentando il secondo settore per numero di dipendenti (17,7%), copre il 79% del totale delle sedi attive, dimostrando come il carpooling sia diventato uno strumento di sostenibilità diffuso e capillare anche nel terziario. Un doppio binario che certifica la flessibilità del modello Jojob, capace di generare valore sia per i grandi plant industriali che per le reti di uffici e filiali distribuite su tutto il territorio.

Metalmeccanico e logistica sono i settori più “condivisi”

Considerando i dati relativi all’utilizzo, l’Osservatorio Jojob rivela con chiarezza chi sono i protagonisti della mobilità sostenibile in Italia. A guidare la classifica è il settore metalmeccanico, i cui lavoratori hanno realizzato ben 192.656 viaggi in carpooling. Un impegno che si traduce in benefici concreti e misurabili: 472 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera, 3,6 milioni di chilometri percorsi in modo condiviso e un risparmio economico complessivo di 726.000 euro per i dipendenti. I numeri raccontano anche una storia di grande efficienza per il settore della logistica. I suoi lavoratori, effettuando 23.419 viaggi, sono riusciti a evitare l’emissione di 111 tonnellate di CO2 e a risparmiare 170.000 euro. Questo dimostra il valore strategico del carpooling per i “grandi pendolari” che lavorano in hub e poli logistici, dove ogni viaggio condiviso genera un impatto ancora maggiore.  La classifica dei settori più virtuosi prosegue con il lusso (36.779 viaggi), l’automotive (25.994) e l’alimentare (24.803), confermando come il carpooling sia una soluzione concreta per l’intero tessuto produttivo italiano.
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La geografia italiana del carpooling delle aziende

L’analisi di Jojob fotografa inoltre la distribuzione regionale delle sedi aziendali che adottano il carpooling in Italia, mettendo in evidenza le regioni più attive e quelle ancora in fase di sviluppo rispetto a questa modalità di spostamento.

La Lombardia prima regione per sedi attive

Tenendo sempre in considerazione il numero di sedi attive, la Lombardia si conferma la regione leader in Italia: qui si concentra infatti il 18,7% del totale delle sedi in cui è attivo il carpooling. Questo primato rispecchia il suo ruolo di motore economico del Paese, con un tessuto imprenditoriale densissimo e flussi di pendolarismo intensi, dove soluzioni di mobilità sostenibile diventano indispensabili per alleggerire il traffico e migliorare la qualità della vita dei lavoratori. Segue a breve distanza l’Emilia-Romagna, che rappresenta il 16,6% delle sedi a livello nazionale. Al terzo gradino del podio si posiziona il Lazio con il 10,2% delle sedi, una percentuale fortemente influenzata dalla presenza della Capitale, con le sue numerose aziende, istituzioni e le sfide legate alla mobilità urbana ed extraurbana. Fuori dal podio, la classifica conferma la diffusione capillare del servizio in aree ad alta vocazione produttiva. Il Piemonte si colloca al quarto posto con il 6,8% delle sedi, seguito dalla Campania, che con un 6,4% dimostra come il carpooling sia una soluzione efficace e apprezzata anche nel Mezzogiorno. Subito dopo troviamo il Veneto, con il 5,9% delle aziende attive.  Nella Top 10 stilata da Jojob compaiono inoltre le Marche (4,9%), la Toscana (4,4%), l’Abruzzo (4,3%) e la Puglia, che chiude la classifica delle prime dieci regioni con il 4% delle sedi totali, a testimonianza di un’adozione sempre più omogenea su tutto il territorio nazionale.

Dipendenti in carpooling: Lombardia e Piemonte in testa

Se si analizza il coinvolgimento diretto dei lavoratori, la classifica delle regioni più virtuose mostra un quadro ancora più focalizzato sui grandi poli industriali del Paese. La Lombardia si conferma al primo posto, rappresentando quasi un quinto del totale dei dipendenti coinvolti a livello nazionale, con una percentuale del 19,7%. Questo dato sottolinea come le grandi aziende della regione abbiano abbracciato il carpooling come strumento strategico di welfare su larga scala.

Al secondo posto – salendo di una posizione rispetto al 2024 – si attesta il Piemonte con un 16,7% dei lavoratori. Questa performance, superiore a quella di altre regioni con più sedi attive, indica la presenza di grandi stabilimenti, in particolare nel settore automotive e metalmeccanico, dove l’adesione al servizio è massiccia. Chiude il podio l’Emilia-Romagna, che con il 13,5% dei dipendenti si conferma un’eccellenza costante sia per numero di sedi che per partecipazione.

Fuori dal podio, il Lazio si posiziona al quarto posto con l’11,8% dei dipendenti, seguito dal Veneto (7,9%) e dalla Campania (5,7%). La top 10 stilata da Jojob è completata da Toscana (5,2%), Liguria (4,7%), Friuli-Venezia Giulia (3,2%) e Puglia (2,3%). Una distribuzione che evidenzia come il carpooling sia in grado di generare il suo massimo impatto dove si concentrano grandi bacini di lavoratori pendolari, tipici dei distretti industriali del Nord, ma con una partecipazione sempre più rilevante anche nel resto d’Italia.

Viaggi sempre più lunghi: il carpooling risponde al pendolarismo extraurbano

L’analisi delle percorrenze medie per regione nei primi sei mesi dell’anno mostra una tendenza inequivocabile: i viaggi in carpooling si allungano, a testimonianza di un pendolarismo extraurbano sempre più marcato. Questo spiega anche la differenza tra la crescita dei km risparmiati tra il 1° semestre 2025 e quello del 2024 (+70%) e quella del numero di viaggi, che si attesta al +55%. Significa che in media ogni singolo viaggio condiviso copre una distanza maggiore, a riprova del fatto che il carpooling aziendale si sta affermando come la soluzione più efficace laddove il trasporto pubblico locale è carente o inefficiente.

Se la media nazionale di un tragitto in carpooling è di 27,9 km, l’Osservatorio evidenzia picchi di percorrenza in regioni dove il fenomeno della povertà di trasporti è più accentuato. Spiccano così i dati del Molise, con una percorrenza media per viaggio di quasi 54 km, della Sicilia (50,5 km) e della Sardegna (45,6 km), seguite da regioni come la Puglia (40,4 km), l’Abruzzo (39,2 km) e il Lazio (34,1 km). 

È una fotografia che certifica il ruolo del carpooling aziendale non solo come strumento di sostenibilità, ma come vera e propria infrastruttura sociale per garantire l’accesso al lavoro, trasformando un costo e un disagio in un’opportunità di risparmio e condivisione.

Roma capitale del carpooling: i dati delle province

Scendendo a livello provinciale, la mappa del carpooling aziendale rivela una leadership netta della provincia di Roma, che con il 7,7% delle sedi attive si attesta come il polo principale in Italia. Un dato trainato dalla concentrazione di grandi aziende e istituzioni nella Capitale e dalle ben note sfide legate alla mobilità. 

Subito dopo, emerge con forza il cuore produttivo del Nord Italia: la provincia di Brescia si piazza al secondo posto con il 4,5% delle sedi coinvolte, seguita da Modena (4%), Milano (3,7%), Bergamo (3,3%) e Bologna (3,2%). Un’ulteriore dimostrazione di come il carpooling rappresenti una soluzione strategica per i distretti industriali, dove i flussi di pendolarismo sono particolarmente intensi. 

La top 10 è completata da realtà territoriali strategiche come Trento e Napoli (entrambe al 3,2%), Reggio-Emilia (3%) e Torino (2,8%), a testimonianza di un modello che risponde efficacemente sia alle esigenze delle grandi metropoli che a quelle dei poli manifatturieri.

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L'identikit del carpooler: social e attento al portafoglio

Nell’ambito dell’Osservatorio Aziende in Movimento, Jojob ha inoltre aggiornato l’identikit dei dipendenti delle aziende che utilizzano il carpooling, per scoprire i motivi per cui aderiscono o il modo in cui condividono l’auto privata per i tragitti casa-lavoro.  Chi è il carpooler tipo che utilizza Jojob? Innanzitutto, è un pendolare abitudinario. Il carpooling non è una scelta occasionale, ma una routine consolidata: la metà esatta degli utenti (50,4%) condivide l’auto per 5 giorni a settimana, trasformandola nella principale modalità di spostamento casa-lavoro. Se si aggiunge chi lo pratica 3 o 4 giorni a settimana (un ulteriore 35,5%), emerge il ritratto di un utente che ha integrato stabilmente questa pratica nella sua quotidianità. È anche un utente relativamente nuovo, a testimonianza della recente e rapida crescita del servizio: oltre la metà (52,6%) lo utilizza da appena un anno e un ulteriore 26,2% da due anni. Non si tratta solo di un utente digitale, ma di una persona che ha trovato nella tecnologia la soluzione a un bisogno concreto. Infatti, per oltre un terzo degli intervistati (36,8%), l’applicazione è stata lo strumento decisivo per formare il proprio equipaggio, e in particolare per il 27,6% è stata la scintilla che ha dato inizio alla pratica del carpooling. Le motivazioni che lo spingono sono estremamente pragmatiche. Sebbene la coscienza ambientale sia un fattore rilevante (12%), la ragione principale che porta a condividere l’auto è, in modo schiacciante, il risparmio economico, indicato da quasi 2 dipendenti su 3 (63,1%). E questo risparmio non è astratto, ma si trasforma in benefici tangibili: alla domanda su come spendere i soldi risparmiati, la maggioranza non ha dubbi e indica lo shopping (57%), seguito da vacanze e viaggi (18,6%). Emerge quindi un identikit chiaro: una persona attenta alle proprie finanze, che grazie alla tecnologia trova nuovi compagni di viaggio e trasforma i costi del pendolarismo in potere d’acquisto per migliorare la propria qualità della vita.

Sostenibilità nei fatti: il carpooler si fida delle aziende

L’analisi di Jojob rivela infine un interessante scollamento tra la pratica della sostenibilità e la conoscenza della sua terminologia formale. Oltre 7 utenti su 10 (73,4%) ammettono di non conoscere, ad esempio, il significato degli acronimi ESG e SDGs, dimostrando che l’adozione di comportamenti virtuosi come il carpooling non nasce da una conoscenza teorica dei framework di sostenibilità. Tuttavia, l’interesse per l’impatto concreto delle proprie azioni è presente, con 1 utente su 5 (22,2%) che ammette di monitorare attivamente la CO2 risparmiata grazie al carpooling tramite i dati offerti dall’app di Jojob.  Questo pragmatismo si riflette anche nella percezione degli attori istituzionali. Mentre le aziende vengono promosse a pieni voti, con oltre il 77% degli utenti che le riconosce come promotrici attive della mobilità sostenibile (“molto” per il 36,5% e “in parte” per il 40,9%), i comuni vengono per lo più bocciati. Il 39,1% degli intervistati ritiene che il proprio comune non si impegni per la mobilità sostenibile e un altro 37,5% lo giudica solo parzialmente impegnato. 
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Il ruolo delle aziende e dei Mobility Manager per la mobilità sostenibile

Emerge dunque un quadro chiaro: il carpooler è un “ambientalista pratico”, spinto e supportato dalla propria azienda, che agisce in un contesto in cui le politiche pubbliche locali sono percepite come ancora inadeguate.

Si conferma, quindi, l’importanza dell’impegno da parte delle aziende e dei Mobility Manager che – anche grazie alla risposta sempre più positiva dei dipendenti – continua a togliere migliaia di auto dalle strade ogni giorno, riducendo emissioni e traffico. La sfida è rendere questo modello sistemico, creando reti sempre più vaste tra aziende limitrofe e dimostrando che investire nella mobilità sostenibile è una delle scelte più efficaci e concrete per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e migliorare la qualità della vita di tutti.

Conclusioni

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Le aziende che adottano una mobilità sostenibile

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